Cos'è mai l'uomo se non una massa di creta che sgela?
Il polpastrello del dito umano, altro non è che una goccia congelata. Le dita delle mani e dei piedi fluiscono verso la loro ampiezza dalla massa del corpo che si scioglie. Chissà in quali forme si espanderebbe e fluirebbe il corpo umano se si trovassse sotto un cielo più adatto! Non è forse la mano una foglia di palma aperta, con i suoi lobi e le sue vene? L'orecchio può essere considerato fantasticamente come un lichene, umbilicaria sui lati della testa, con il suo lobo a goccia. Il labbro, labium da labor (?), lambisce o trascorre dalle parti della bocca cavernosa. Il naso è chiaramente una goccia congelata, o stalattite. Il mento è una goccia più grossa, prodotta dal confluire delle stille della faccia. Le guance sono una discesa, dalle ciglia alla valle della faccia, ostacolata e ampliata dagli zigomi. Ogni lobr arrotondato della foglia vegetale è una goccia densa e indugiante, più grande o più piccola; i lobi sono le dita delle foglie; e quanti sono i lobi, tante sono le direzioni verso cui essa scorre, e un maggiore calore, o altre influenze favoreli, l'avrebbero fatta scorrere ancora più lontano. Così pareva che questo pendio illustrasse il principio di tutte le operazioni della Natura. Il Fattore di questa terra brevettò solo una foglia. Quale Champollion ci svelerà questo geroglifico cosicchè possiamo, un giorno, voltare un nuovo foglio e una nuova pagina? Questo fenomeno è per me più piacevole del rigoglio e della fertilità dei vigneti. E' vero, c'è qualcosa di escrementizio nel suo carattere, e non c'è fine negli ammassi dei suoi fegati e delle sue viscere, quasi che il globo fosse sventrato e rovesciato; ma ciò almeno mostra che la Natura ha viscere, e là, ancora, che essa è madre dell'umanità. Questo è il gelo che esce dal suolo; è la primavera.
Henry David Thoreau da 'Walden_ Ovvero vita nei boschi', Pag. 383, Cap XVII, La primavera.
La parola racchiusa in un libro. Un intero libro che racchiude una sola parola. Lo spazio interno, la cosa racchiusa da una forma, l'idea racchiusa nel cranio, la crisalide racchiusa nel bozzolo,
l'acqua racchiusa nell'acqua, le corrente del mare
avvolta dal mare. Le idee sono cristalli, si solidificano,
si cristallizzano nelle parole, sono cristalli trapassati dalla luce
dei loro significati, tante luci diverse,
tante immagini diverse di una sola parola.
Giuseppe Penone, 1995
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