"Qui e là i visitatori avevano usato dei pezzi di gesso per scrivere sulla corteccia verde dei faggi: iniziali, stelle, o anche scarabocchi, come la serpentina che il bastone da passeggio del caporale Trim traccia sulla pagina altrimenti bianca, del Tristam Shandy di Laurent Starne. Il gesso è un materiale che segna ed è segnato con facilità - usato per scrivere e per scriverci. Molte zone belliche del fronte occidentale, dove Thomas aveva combattuto e aveva perso la vita, erano terreni gessosi, e la land art lasciata in quei territori da soldati tedeschi e britannici fu uno dei prodotti culturali più commoventi della guerra di trincea. Erano uomini che sapevano che presto avrebbero probabilmente perso la vita e che sentivano una forte spinta a lasciare una traccia. I soldati tagliavano piatte schegge di gesso lavorandole in placche grandi come una mano, con sopra scritti messaggi commemorativi per i commilitoni morti. "Thiepval 1915. In memoria del vostro Whilelm". Gli artiglieri britannici usavano pepite di gesso per annotare messaggi scherzosi sui rivestimenti dei grossi proiettili: "Auguri di lieta fine", o "A Friz con i nostri omaggi". Su entrambi i fronti gli zappatori scavarono nel gesso chilometri di gallerie. E nelle viscere di quel mondo trogloditico, nei momenti di ozio, tracciarono sulle pareti centinaia di scarabocchi, graffiti e messaggi. Molti sono andati perduti, ma vicino a Soissons restano i contorni di fantastiche figure femminili: pitture rupestri ispirate da sogni erotici, scaturite nelle tenebre più spaventose."
Da Le antiche vie / Un elogio del camminare / pag. 55-56 / Robert Macfarlane
Da Le antiche vie / Un elogio del camminare / pag. 55-56 / Robert Macfarlane
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