lunedì 25 agosto 2014

Bach non è umano? 


"Ma no, lui è umanissimo. Però traduce l'umanità in messaggi sovrannaturali. Prenda le variazioni Goldberg. Sono quanto di più celestiali sia stato concepito da un artista, scritte seguendo schemi matematici e simmetrie che danno loro coesione. In questo ciclo di trentadue brani c'è tutto quello che la vita possa dirci: il sublime incontra la ragione, il cuore abbraccia la razionalità. Prenda anche la messa in si minore. Ha un che di funambolico, in bilico tra lievità e dolore, trascendenza e leggiadria, le emozioni sono sublimate in una purezza ideale. E' perfetta dal punto di vista armonico e del contrappunto: voci diverse dialogano tra loro in un modo centrato. Pare un edificio che dai piani bassi si sviluppa in altezza, fino a raggiungere vertici di luce. Come se Bach avesse guardato indietro e ricapitolato ogni cosa creata fino a quel momento. La composizione condensa l'eredità dell'Occidente: il culto del bello, l'estasi della forma e l'apertura al dialogo. Col contrappunto, Bach risolve le dissonanze in consonanze e conferisce dignità e diritto di esistenza a ogni voce. Se tutte le voci sono importanti, ci verrà insegnato il rispetto per ogni cultura. Messaggio potentissimo."



Ramin Bahrami in la Repubblica, Giovedì 21 Agosto 2014.

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